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'Da Piazza d'Armi al Millennium' - quattro passi nel Rugby con Massimo Lombardo

Massimo Lombardo, video analist della Nazionale maggiore e co-allenatore dell’under 17 Rugby Experience School, racconta le emozioni della vittoria dell’Italrugby sul Galles, in occasione dell’ultimo match del Sei Nazioni 2022.

Dietro le spalle il Millenium Stadium di Cardiff, davanti agli occhi l’under 17 della Rugby Experience School in allenamento sul campo di Piazza d’Armi, a dieci giorni di distanza dalla storica vittoria della Nazionale maggiore messa a segno nell’ultimo incontro del Sei Nazioni 2022, le emozioni sono ancora vive e tangibili: 

“È stata una soddisfazione enorme per tutto il gruppo, sia per lo staff che per i giocatori, arrivata al termine di una prestazione collettiva di altissimo livello. Ho iniziato questo percorso con la nazionale maggiore con i test di ottobre e già dalle prime partite del Sei Nazioni – nonostante un piccolo calo con l’Inghilterra, penso alla bella prestazione con la Francia – la squadra ha fatto vedere fin da subito qualcosa di diverso: una difesa notevole, una grande attitudine a non concedere nulla all’avversario, fino ad arrivare alla partita con il Galles, dove siamo riusciti in attacco a dominare il contatto e ad essere performanti in tutte le situazioni di gioco” – ha dichiarato il video analist azzurro. 

A Cardiff la vittoria è arrivata al termine di un torneo difficile, durante il quale abbiamo letto ed ascoltato parole di sfiducia e critiche pesanti nei confronti del team azzurro: “Purtroppo, non sempre il risultato finale e la prestazione in campo hanno rispecchiato l’impegno e il lavoro svolto dai ragazzi e dallo staff. Ciò nonostante, il gruppo è sempre stato unito. A causa delle restrittive Covid abbiamo trascorso due mesi in una bolla: sono stati giorni sereni, nei quali i ragazzi hanno lavorato duro, quotidianamente, senza mai abbassare il ritmo, con il focus sempre alla partita successiva da preparare al meglio. La vittoria con il Galles è stata il frutto di tanto lavoro, del loro impegno e della loro determinazione; è stata una grande soddisfazione e la dimostrazione che possiamo competere ad altissimi livelli”. 

Dal Millenium Stadium al campo di Piazza D’Armi, dove alleni, insieme ad Alessandro Cialone ed Umberto Lorenzetti, la formazione under 17 della Rugby Experience School: come ti hanno accolto i ragazzi di ritorno da Cardiff? 

“È stato un rientro bellissimo, mi hanno abbracciato e mi hanno ringraziato: è il segnale evidente che anche loro aspettavano questo momento, desideravano una vittoria ed una prestazione di livello. Una vittoria della nazionale maggiore è fonte di grandi motivazioni per tutto il movimento: assistere ad una buona prestazione ti sprona a fare sempre meglio per raggiungere il livello più alto. – ha dichiarato l’allenatore aquilano – Quando ho ricevuto la proposta dal direttore tecnico Cialone di unirmi al gruppo Rugby Experience School non ho esitato ad accettare: dopo tanti anni fuori, prima con l’Accademia di Roma, poi con l’Accademia nazionale di Parma e Remedello, si è presentata l’occasione di tornare a casa per svolgere quello che più amo: allenare i ragazzi, lavorare sul campo. Sono convinto che lavorando bene con i giovani possiamo ottenere tanto, possiamo costruire quel percorso che ha portato la prima squadra a dimostrare di potercela fare. Abbiamo avuto la media età più bassa del Sei Nazioni: la nazionale maggiore, oggi, è composta da tanti giovani che hanno fatto tutto il percorso delle giovanili: è un segnale che stiamo lavorando bene nei club”.

Alla luce della tua esperienza nelle accademie nazionali cosa ti senti di suggerire ai ragazzi che affrontano le prime convocazioni con i centri di formazione o, come spesso accade, la mancata chiamata a partecipare al raduno? 

“Credo che i ragazzi debbano vivere al meglio e appieno l’esperienza con il proprio club, allenarsi con serenità, divertirsi con i compagni e dare sempre il massimo anche in allenamento e non solo in partita. Lavorare sodo ripaga sempre e l’unico modo per superare la delusione di una mancata convocazione è l’impegno quotidiano ed il piacere di stare in campo con i propri amici vivendo appieno il club. Molto dipende anche da noi allenatori: soprattutto in questo periodo di post pandemia è fondamentale essere empatici con i ragazzi, costruire e rafforzare quotidianamente un rapporto di fiducia reciproco, aiutarli a trovare la giusta motivazione e spronarli a dare il cento per cento. Ai ragazzi Rex dico sempre di fare bene, ogni giorno, in ogni allenamento, perché, tra qualche anno, vorrei vederli tutti con me con la maglia azzurra. Sarebbe per me il regalo più bello” – conclude orgoglioso il tecnico Lombardo.

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